A Night At The Opera

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  1. *InTheYearOf39*
     
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    Alla fine ho ceduto anch'io :facepalm: Ho iniziato a scriverla ieri in treno..non so cosa verrà fuori, spero comunque che vi piaccia ^^

    Driiiiiiin driiiiiin….driiiiiiin driiiiiin… chi diavolo è che mi chiama a quest’ora accidenti? Fu questo il primo pensiero che attraversò la mente di Rossella mentre, ancora assonnata, cercava di raggiungere la cornetta del telefono senza scendere dal letto attraverso le acrobazie più improbabili. “Ehi Ross? Ross ci sei? mi senti?” “Ah Cecilia, sei tu..che succede? Sono le 8.30 di mattina...” chiese stupita l’amica. “Notizia bomba mia cara, notizia bomba! ci hanno preso!” urlò Cecilia. “Preso? preso dove?” Replicò Rossella. “Ma come dove?? in erasmus my dear!!! Oddio non ci credo..ci pensi…tra qualche mese saremo a Londraaaaaaa..sto saltellando per tutta casa, non mi sembra vero!! Poter vivere nella Londra anni’70, la Londra del rock, dei Beatles.. ci pensi??” Cecilia era più euforica che mai. “ Ouch..sai che non ci speravo? È una bella notizia..oddio..sono parecchio agitata però..” disse Rossella con voce titubante. “Non c’è tempo per preoccuparsi Ross..passo da te più tardi per festeggiare!!” e con questo agganciò bruscamente il telefono lasciando Rossella sola con i suoi pensieri, in un misto di paura e felicità.
    Rossella e Cecilia erano migliori amiche, si conoscevano fin da quando erano nella pancia delle rispettive mamme..in pratica erano come due sorelle, inseparabili ma allo stesso molto diverse tra loro. Rossella era una persona razionale, abbastanza posata ma socievole, mentre Cecilia era più esuberante e istintiva sebbene poi fosse piuttosto timida. Nemmeno gli studi le accumunavano: la prima era all’ultimo anno di infermieristica, la seconda invece studiava musica e frequentava l’accademia. Tuttavia erano legate da una profonda amicizia.
    I mesi precedenti la partenza passarono in un batter d’occhio con una Rossella preoccupata e una Cecilia euforica.
    “Rosssss..ci siamo!!!” esclamò Cecilia guardando dal finestrino dell’aereo “Guarda laggiù…non è il Tower Bridge!?!?” “Si è proprio lui..ma cerca di stare calma e allacciati le cinture..le hostess sono già passate due volte a verificare che ti fossi sistemata per l’atterraggio” replicò Rossella senza scomporsi. E mentre grugnendo si allacciava le cinture mille pensieri le attraversarono la mente..paure, sogni speranze che si sovrapponevano creando una gran confusione nella sua testa. Chissà quali sorprese le avrebbe riservato quella città pensava, mentre il vento londinese le accarezzava i capelli e il rumore del motore dell’aereo, oramai fermo sulla pista d’atterraggio, faceva da colonna sonora.
    E le sorprese in effetti non si fecero attendere..

    Intanto, su un altro aereo..

    “Ma sto pilota non sa proprio guidare! Ero appena riuscito ad assopirmi accidenti!” furono queste le parole pronunciate, o forse sarebbe meglio dire urlate, da un ragazzo a seguito dell’ennesimo scossone dell’aereo. Di certo era un tipo particolare, capelli nerissimi lisci che gli sfioravano le spalle, abiti bianchi stravaganti e smalto nero alle sole unghie della mano sinistra. Mentre continuava a lamentarsi ad alta voce, causando l’ira dei passeggeri, un ragazzo all’apparenza timido, vestito in maniera meno appariscente dell’amico e con lunghi capelli castani cercava di tranquillizzarlo “Su Freddie, non fare tutto sto fracasso.. Oramai siamo arrivati, dai un’occhiata dal finestrino..stiamo proprio sorvolando Londra. Ti saresti dovuto svegliare comunque di qui a poco..” e aggiunse: “poi mi sa che hai il sonno un po’ troppo leggero..guarda quei due come dormono tranquilli nonostante le turbolenze in volo e soprattutto le tue urla”. Freddie si girò di scatto, sollevandosi per un secondo dal proprio sedile per poi ripiombarci su con le ginocchia “ma che carini” esclamò “formano proprio una bella coppia”. Due ragazzi dormivano pacificamente appoggiando l’uno la testa sulla spalla dell’altro. “Povero Brian” disse John, “certo che è proprio giallo…questa storia dell’epatite non ci voleva”. “Vedrai che si sistemerà tutto in un batter d’occhio” lo rassicurava Freddie cercando in qualche modo di autoconvincere anche se stesso che le cose sarebbero tornate alla normalità di lì a poco.
    Allacciate le cinture, sta per iniziare la fase di atterraggio. “Ehi Roger! Roger mi senti? ” sussurrò Freddie. L’amico però sembrava voler restare nel mondo nei sogni. “Roger!” esclamò Freddie alzando leggermente il tono di voce ma cercando di fare il possibile per non svegliare Brian. Questa volta finalmente aveva sentito; Roger con tutta calma si stiracchiò, si passò una mano tra i soffici capelli biondi e aprì infine i sui magnifici occhi azzurri: “Ma che succede? Perchè mi avete svegliato?” disse infine con voce assonnata. “Stiamo per atterrare..bisogna allacciarsi le cinture” gli disse Freddie; Rog però continuava a guardarlo con aria interrogativa. “Insomma ci sei o ci fai?!? Non vedi Brian come dorme sereno? Finalmente sembra essere riuscito a tranquillizzarsi un po’..” Roger si voltò verso l’amico; una cascata di riccioli scuri oscillava seguendo i movimenti dell’aereo. Che tenero, pensò tra sè; alcuni boccoli gli coprivano parzialmente il viso ma, nonostante questo, riusciva comunque a scorgere i lineamenti finalmente distesi di Brian. “Mi dispiace svegliarlo in anticipo per una sciocchezza simile…allacciagli tu le cinture, e fai piano mi raccomando” proseguì Freddie. Il biondino sembrava essersi incantato a guardare l’amico..fu John a riportarlo alla realtà sfiorandogli la spalla con la mano; Roger si voltò verso i due amici, aveva gli occhi lucidi e un’espressione indecifrabile “Certo ho capito, provvedo subito..” e così facendo gli allacciò le cinture mettendoci tutta l'attenzione e la delicatezza possibili per non svegliare il poveretto.
    Dopo un quarto d’ora l’aereo era fermo sulla pista; “Bri, è ora di svegliarsi..siamo arrivati” sussurrò Roger all’orecchio dell’amico.

     
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  2. MoonyG
     
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    :miao:
    MAYLOR!!! :drogat:
     
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  3. #Mayniac#
     
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    Sperando che resti solo Maylor
     
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  4. *InTheYearOf39*
     
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    CITAZIONE (MoonyG @ 3/8/2012, 16:38)
    :miao:
    MAYLOR!!! :drogat:

    Non ho resistito.. :darth:

    CITAZIONE (#Mayniac# @ 3/8/2012, 18:42)
    Sperando che resti solo Maylor

    Umh... Ti consiglio di immedesimarti in Cecilia.. :sisi:
     
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  5. #Mayniac#
     
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    CITAZIONE (*InTheYearOf39* @ 3/8/2012, 19:06) 
    CITAZIONE (MoonyG @ 3/8/2012, 16:38)
    :miao:
    MAYLOR!!! :drogat:

    Non ho resistito.. :darth:

    CITAZIONE (#Mayniac# @ 3/8/2012, 18:42)
    Sperando che resti solo Maylor

    Umh... Ti consiglio di immedesimarti in Cecilia.. :sisi:

    Ti odio <_< Anzi, vabbè, almeno fino a stasera non odio nessuno :rolleyes:

    Ma se vince Murray ti consiglio di cominciare a scappare, perchè sarò mooolto arrabbiata :roftl:
     
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  6. *InTheYearOf39*
     
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    CITAZIONE (#Mayniac# @ 3/8/2012, 19:09) 
    Ti odio <_< Anzi, vabbè, almeno fino a stasera non odio nessuno :rolleyes:

    Ma se vince Murray ti consiglio di cominciare a scappare, perchè sarò mooolto arrabbiata :roftl:

    Cattiva :bfbf: :bfbf:

    Se vuoi, proprio perchè sei tu, posso cambiare il nome da Cecilia a Valentina, può andare bene così?^^

    Sai com'è..ho paura delle motoseghe :roftl: :roftl:
     
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  7. #Mayniac#
     
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    CITAZIONE (*InTheYearOf39* @ 3/8/2012, 19:15) 
    CITAZIONE (#Mayniac# @ 3/8/2012, 19:09) 
    Ti odio <_< Anzi, vabbè, almeno fino a stasera non odio nessuno :rolleyes:

    Ma se vince Murray ti consiglio di cominciare a scappare, perchè sarò mooolto arrabbiata :roftl:

    Cattiva :bfbf: :bfbf:

    Se vuoi, proprio perchè sei tu, posso cambiare il nome da Cecilia a Valentina, può andare bene così?^^

    Sai com'è..ho paura delle motoseghe :roftl: :roftl:

    Mmh.. già si ragiona :roftl:
     
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  8. *InTheYearOf39*
     
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    CITAZIONE (#Mayniac# @ 3/8/2012, 19:16) 
    Mmh.. già si ragiona :roftl:

    Fiuuuu..almeno per sta volta l'ho scampata :roftl: :roftl:

    Avevo scelto Cecilia in quanto è la protettrice dei musicisti..non ti piace proprio eh :(
     
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  9. #Mayniac#
     
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    CITAZIONE (*InTheYearOf39* @ 3/8/2012, 19:20) 
    CITAZIONE (#Mayniac# @ 3/8/2012, 19:16) 
    Mmh.. già si ragiona :roftl:

    Fiuuuu..almeno per sta volta l'ho scampata :roftl: :roftl:

    Avevo scelto Cecilia in quanto è la protettrice dei musicisti..non ti piace proprio eh :(

    Quell'idiota sta vincendo, quindi si fa come dico io :angry:

    Frustrazione da "siamo sotto di un set" :facepalm:
     
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  10. *InTheYearOf39*
     
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    Ecco il secondo capitolo ^_^
    vale oggi sei più tranquilla? posso mantenere Cecilia come nome?



    “Oddio..siamo a Heathrow, ti rendi conto Ross? Questo è un sogno..” Cecilia sembrava in trance..seguiva Rossella in silenzio bloccandosi di tanto in tanto per fermarsi a guardare semplici scene di vita quotidiana aereoportuale ma che in quel momento le riempivano il cuore di emozioni..bambini che riabbracciavano la propria mamma ritornata da qualche trasferta lavorativa, piloti che rivedevano dopo lunghi viaggi le proprie fidanzate, addii in cui il tradizionale buona fortuna veniva sussurrato tra mille lacrime. Rossella intanto era riuscita a raggiungere il nastro bagagli; “Sì, deve essere questo” disse tra sé e sé..e aggiunse “mi raccomando Ceci, smettila di sognare ad occhi aperti e stai pronta ad afferrare la valigia”, “agli ordini capo!” replicò Cecilia che iniziò a farsi largo tra gli altri passeggeri per avvicinarsi ulteriormente al nastro bagagli. In pochi minuti le due ragazze riuscirono a recuperare le rispettive valigie e si incamminarono verso l’uscita alla ricerca di un taxi.

    “Ehi Brian, finalmente siamo a casa! Vedrai che ora in pochissimo tempo si sistemerà tutto” aggiunse John alzandosi dal proprio sedile e avvicinandosi all’amico ancora addormentato. Brian aprì faticosamente gli occhi.. nonostante avesse dormito parecchie ore si sentiva stanchissimo, le gambe gli tremavano, il corpo sembrava ribellarsi alla sua volontà; ci mise tutto sé stesso per fingersi tranquillo e non allarmare ulteriormente i propri amici ma i suoi occhi nocciola esprimevano meglio di qualsiasi parola il suo stato d’animo. “Sto bene ragazzi, sto bene..sono solo un po’ stanco” e così dicendo tentò di alzarsi; era quasi riuscito a mettersi in piedi quando improvvisamente non sentì più le gambe.. Roger e John che gli erano accanto lo afferrarono al volo “E’ stato solo un capogiro, ce la posso fare da solo, davvero..” tentò di giustificarsi con un filo di voce “ma neanche per idea!” ribatterono Roger e John all’unisono e il biondino proseguì “non voglio mica avere un chitarrista sulla coscienza io? vedrai che all’ospedale ti daranno qualcosa che ti farà sentire immediatamente meglio ma fino ad allora, per tua disgrazia, sei nelle nostre mani” concludendo il suo sermone con un sorriso beffardo ma allo stesso tempo pieno di affetto. “Roger ha ragione, non voglio mica rovinarmi la carriera per omissione di soccorso” aggiunse Freddie con tono ironico. Il poveretto fece un sorriso tirato ma allo stesso tempo sincero in segno di gratitudine e i quattro si incamminarono così verso l’uscita dell’aereo. Una volta arrivati in aeroporto Fred iniziò a dare disposizioni su come dividersi i compiti “ io, John e Brian ci incamminiamo lentamente verso l’uscita, tu Rog corri a recuperare i bagagli e raggiungici il prima possibile. Ti aspettiamo al negozio di dischi, poco prima dell’uscita 7”. Neanche il tempo di finire la frase che Roger iniziò a correre verso il nastro trasportatore; i suoi capelli biondi rimbalzavano soffici sulle spalle mentre i movimenti affannosi delle braccia gli sollevavano il già corto giubbotto di pelle, andandogli così a scoprire ad intermittenza parte della sua bianca schiena destando l’interesse delle ragazze presenti.
    I tre intanto avevano raggiunto faticosamente il negozio di dischi e si erano fermati a contemplare la vetrina “vedrete compagni, tra qualche mese ci saremo noi in questa vetrina..e non saremo semplicemente un gruppo famoso, ma una vera e propria leggenda, ve lo prometto” Freddie stava ragionando ad alta voce sul futuro della band quando fu interrotto da un trafelato Roger “Eccomi, ho recuperato tutto.. Freddie che diavolo hai messo dentro alla valigia, pesa più delle altre tre messe insieme”. “Non c’è tempo per lamentarsi, caro batterista, e poi mi sono semplicemente portato dietro tutto ciò di cui necessita una vera star” ribattè il cantante atteggiandosi da prima donna “meglio lasciar perdere và..piuttosto incamminiamoci verso la stazione dei taxi” disse sconsolato Roger.

    “Come diavolo è possibile che non ci sia nemmeno un taxi! Siamo nel più grande aeroporto di Londra, dove sono finiti tutti!” urlò Freddie con voce stridula “e ci sono pure tre persone in attesa..ma che caspita sta succedendo qui?!?”
    Nel sentire queste parole Cecilia, che nell’attesa si era seduta a cavalcioni della sua gigantesca valigia, e Rossella, che era in piedi accanto all’amica, si voltarono simultaneamente. Un ragazzo vestito in total white, truccato in viso e dai capelli nero corvino si stava lamentando gesticolando in maniera molto teatrale seguito da tre ragazzi; uno portava un cappello nero un po’ storto da un lato che metteva in risalto i suoi capelli biondi, un altro aveva dei lunghi capelli castani e una giacca beige dalla quale spuntava una buffa camicia scozzese mentre il terzo.. “Ross, ma quel ragazzo non sta affatto bene, guarda com’è giallo! Che cos’ha?” esclamò preoccupata Cecilia. “In primis non urlare, anche se parli in italiano il tuo tono di voce non è di certo rassicurante per quel poveretto” le fece notare l’amica, “oddio che figura, non ci avevo pensato!” rispose Cecilia coprendosi la bocca con la mano “ma che cos’ha? tu lo sai?” aggiunse in maniera apprensiva “credo sia epatite.. anzi, ne sono praticamente certa” rispose con estrema tranquillità Rossella. Il terzo ragazzo era vestito totalmente di nero e portava un grande cappello, anch’esso nero, dal quale spuntavano bellissimi boccoli scuri; era molto magro e, nonostante fosse leggermente incurvato per farsi sorreggere dai due compagni, era il più alto di tutti.
    Nel frattempo i ragazzi, capeggiati da Freddie, si erano avvicinati alle due ragazze. Entrambe erano sui venti/venticinque anni, una era piuttosto alta, capelli castano chiaro lisci che le coprivano praticamente tutta la schiena, occhi scuri leggermente a mandorla e vestiti sportivi, l’altra era più bassa, probabilmente non arrivava al metro e sessantacinque, ma era molto ben proporzionata, vestiva in maniera un po’ dandy, aveva dei grandi occhi verdi e una cascata di riccioli castano scuro che le arrivavano quasi a metà schiena.
    Vedendo i ragazzi avvicinarsi a loro, Cecilia, che spesso reagiva in maniera impulsiva, balzò nervosamente in piedi.
     
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  11. #Mayniac#
     
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    CITAZIONE
    vale oggi sei più tranquilla? posso mantenere Cecilia come nome?

    Fa' come ti pare :facepalm:


    Mmh.. carina -_-

    Finchè non ammetterai che quella tizia sono io non mi sprecherò in complimenti :roftl:
     
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  12. *InTheYearOf39*
     
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    CITAZIONE (#Mayniac# @ 4/8/2012, 17:53) 
    Fa' come ti pare :facepalm:

    allora resta Cecilia ^_^


    CITAZIONE (#Mayniac# @ 4/8/2012, 17:53) 
    Mmh.. carina -_-

    Finchè non ammetterai che quella tizia sono io non mi sprecherò in complimenti :roftl:

    Antipatica <_< :roftl: :roftl:
     
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  13. #Mayniac#
     
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    CITAZIONE (*InTheYearOf39* @ 4/8/2012, 18:00) 
    CITAZIONE (#Mayniac# @ 4/8/2012, 17:53) 
    Fa' come ti pare :facepalm:

    allora resta Cecilia ^_^


    CITAZIONE (#Mayniac# @ 4/8/2012, 17:53) 
    Mmh.. carina -_-

    Finchè non ammetterai che quella tizia sono io non mi sprecherò in complimenti :roftl:

    Antipatica <_< :roftl: :roftl:

    Non c'è di che ^_^
     
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  14. MoonyG
     
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    La descrizione di Roger che corre è troppo :darth:
     
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  15. *InTheYearOf39*
     
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    Grazie Gaia ^_^ Ecco il terzo capitolo ^^

    Cecilia, istintivamente, fece un passo nella direzione dei quattro giovani e prima che Freddie potesse aprire bocca disse “ho sentito che ti lamentavi per i taxi.. purtroppo prima di noi c’era una numerosissima comitiva di turisti che ha deciso di raggiungere l’albergo proprio in taxi per cui in un batter d’occhio sono spariti tutti; vista però la precaria condizione in cui vi trovate passate pure davanti a noi, non c’è alcun problema” concludendo la frase con un sorriso. Freddie la stava ringraziando per la comprensione quando fu interrotto da Brian che, guardandola negli occhi con uno sguardo da cane bastonato, le disse “Ti ringrazio molto per la disponibilità, ma non è il caso..non sto poi così male” il poveretto riuscì a malapena a concludere la frase che iniziò a tossire bruscamente. “In ogni caso noi non abbiamo alcuna fretta” disse lei poggiandogli delicatamente una mano sul braccio e sfoderando il suo sorriso migliore “anzi.. c’è un piacevole venticello qui quindi vi cediamo più che volentieri il posto, non è vero Ross?” l’amica annuì e sorrise; “visto che insisti.. accetto volentieri” disse Brian “comunque piacere, io son..” “Grazie anche da parte nostra! siete davvero gentili ragazze!” aggiunsero un ammiccante Roger e un imbarazzato John, andando così a sopraffare completamente il povero chitarrista. Cecilia notò che sia lo sguardo di Rossella sia quello di Freddie erano altrove; la prima si era imbambolata a guardare il ragazzo dai lunghi capelli castani mentre il secondo stava fissando un tizio vestito di tutto punto con valigetta ventiquattr’ore e giornale di economia e finanza sotto il braccio che li precedeva nella corsa al taxi. A dire il vero anche John si comportava in maniera strana, il suo sguardo continuava a posarsi prima su Rossella e poi sul marciapiedi; “qui mi sa che è nato un amore”, pensò tra sé e sé. Ma la sua attenzione venne catalizzata nuovamente da Brian che, nonostante stesse letteralmente sudando freddo dalla fatica, tentò di ripresentarsi “dicevo, mi chiamo Br..” “Accidenti, certo che certa gente è proprio maleducata!” sbottò improvvisamente Freddie, andando a coprire per la seconda volta la voce dell’amico; allo sguardo sconsolato di Brian, Cecilia rispose con un sorriso sincero e una lieve alzata di spalle ai quali seguirono uno scambio di occhiate complici e divertite. La ragazza, intuendo quello che stava per accadere, raggiunse in tre saltelli il cantante “Ehi che succede?” chiese “nulla mia cara, stavo constatando come certe persone siano degli emeriti st..” “Basta Freddie non dire altro” un imbarazzatissimo John irruppe nel bel mezzo dello sproloquio chiedendo mille volte scusa al tizio in giacca e cravatta dopo di che spiegò la precaria condizione di salute di Brian, del fatto che si era beccato l’epatite a seguito di una vaccinazione e che erano reduci da un lungo viaggio; parlò per almeno cinque minuti senza fermarsi e una volta illustrata la situazione l’uomo d’affari rispose “mi spiace per il vostro amico, ma io ho delle faccende ben più importanti da sbrigare che non pensare alla salute di uno stupido capellone”. Freddie iniziò a insultare pesantemente l’uomo, sfogando tutta la rabbia e la tensione che aveva accumulato nei giorni passati; John tentò di calmare il cantante il quale, per tutta risposta, lo allontanò spingendolo piuttosto vigorosamente indietro; il poveraccio si inciampò nella valigia di Cecilia e in un istante si ritrovò seduto a terra. Rossella si precipitò immediatamente da lui chiedendogli se stesse bene; John arrossì in volto e annuì con la testa ma quando fece per alzarsi si accorse di essersi fatto male ad una mano. “Se ti fidi posso darci un’occhiata, sai sono all’ultimo anno di infermieristica..” disse timidamente la ragazza, John naturalmente, seppur imbarazzatissimo, l’assecondò; Rossella afferrò delicatamente la mano del ragazzo, gli chiese di muovere singolarmente le dita, per verificare che non ci fossero fratture, e poi iniziò a tastargliela tutta chiedendogli ogni due per tre se nel punto in cui lo toccava aveva male.
    Nel frattempo Cecilia non si dava pace “non può finire così, non può..non è giusto!” pensava tra sé e sé; se c’era una cosa che le aveva sempre dato fastidio era la prepotenza esercitata sui più deboli. La ragazza cercò di contare fino a dieci ma arrivata al sette si avvicinò a Freddie facendogli segno si smettere; il cantante si interruppe un attimo e la ragazza, approfittando del silenzio, con un’espressione impassibile e una calma non comune iniziò il suo discorso “Caro uomo d’affari, non metto in dubbio che lei abbia mille altri problemi nella sua vita ben più importanti della salute di un povero ragazzo, come ad esempio pensare a quali azioni comprare e quali vendere, come speculare sui poveri cittadini che vanno a depositare i loro risparmi in banca, oppure in quale ristorante di lusso andare a cenare, che rolex indossare con la sua camicia rosa salmone “starà meglio quello con il cinturino d’oro o quello d’argento con i due smeraldi sul quadrante?” accidenti, sono davvero problemi insormontabili..quasi esistenziali direi. Cosa importa se un poveraccio ha l’epatite e non si regge in piedi, che stia qui al freddo ad aspettare il prossimo taxi; e se il quadro clinico peggiora, chi se ne frega, peggio per lui!” l’uomo la guardava sbigottita, come del resto tutti gli altri. L’unico ad avere in volto un’espressione da duro era Roger, che approfittò di quella breve pausa per affidare Brian a Freddie e affiancare la ragazza nel suo discorso, lanciandole, una volta raggiunta, un’occhiata di approvazione; Cecilia, supportata dal biondino, continuò “sa come si chiama questa? forse anziché leggere quattroruote per scegliere la prossima auto da comprare dovrebbe leggersi un po’ il codice civile, in ogni caso glielo dico io: mai sentito parlare di omissione di soccorso? Ed è un reato bell’e buono! Sa che può anche venire denunciato per questo?” “Stupida ragazzina, smettila di darmi noia!” replicò l’uomo, che era seccato e sconvolto allo stesso tempo “Beh, se la pensa così vedo che non mi lascia scelta” e voltandosi verso Roger disse “tu tienilo d’occhio, io vado a chiamare la polizia aeroportuale, combinazione il loro ufficio è proprio lì dietro” e indicò l’uscita 7 che era proprio alle loro spalle . Cecilia ebbe il tempo di fare solamente pochi passi che l’uomo urlò “te e i tuoi amici mi avete proprio scocciato, fate un po’ quello che vi pare.. vado a prendermi il treno!” e così dicendo afferrò la sua ventiquattr’ore e se ne andò accompagnato da un lunghissimo e sonorissimo “fuck offfffff” da parte di Freddie.

    Edited by *InTheYearOf39* - 5/8/2012, 15:46
     
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84 replies since 3/8/2012, 15:05   801 views
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